Disperazione
Formazione e Organizzazione > testimonianze
Mi chiamo Fernando, sono sposato da 23 anni, ho 3 figlie e
ho partecipato al 28° Cursillos.
Voglio condividere con voi quanto ha influito su di me un avvenimento triste avvenuto sul luogo di lavoro. La morte di un collega di lavoro in un modo cosi straziante che mi ha lasciato turbato. Oltre ad essere un collega di lavoro (12 anni insieme), è stato da me contattato, per il tramite del fratello già Cursillista, di venire a fare l’esperienza del Cursillos. Una famiglia credente e praticante; la moglie era anche catechista; i figli frequentavano l’azione cattolica. Penso che quanto e successo a loro abbia influito anche sulla loro Fede. Speriamo che sia solo un momento di rabbia.
Quando è successo l’incidente, io ero in ferie, e dell’accaduto sono venuto a conoscenza da mia figlia che per il periodo estivo lavorava nella stessa mia fabbrica. In un primo momento non mi voleva dire niente sapendo che io lo conoscevo benissimo e che di lui avevo una buona opinione. Sul lavoro era sempre preciso e rispettoso verso tutti. Era uno dei pochi che con il suo comportamento non offendeva nessuno. Scrupoloso nel fare il suo lavoro anzi un po’ pignolo. Tutt’ora mi chiedo, forse per rabbia, che cosa fosse sceso a fare nella macchina. Poi mi consolo pensando che nella Fede noi non sappiamo i disegni del Signore. Tutti noi suoi colleghi siamo rimasti traumatizzati per l’accaduto. Abbiamo cercato, già da subito, di stare vicini ai familiari. Abbiamo anche pregato tutti insieme per loro e per l’anima del nostro amico. Ancora oggi io aspetto che ritorni al lavoro, perché per me è come se lui fosse partito per ferie. Questa è una mia sensazione. Una parola anche per il collega che accidentalmente ha acceso la macchina. Anche lui è un credente praticante, sempre presente alla messa domenicale e non solo, una famiglia tutta impegnata in parrocchia. Mi immagino come stia vivendo questo evento. Sentirsi in colpa per la morte del collega; sentirsi accusato; sentirsi guardato con sospetto. Non vorrei essere al suo posto. Di tutto ciò che è successo mi rimane solo la convinzione che ognuno di noi deve essere sempre pronto, con la coscienza pulita perché come è scritto nella 1° lettera ai tessalonicesi: “ Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte.”
Voglio condividere con voi quanto ha influito su di me un avvenimento triste avvenuto sul luogo di lavoro. La morte di un collega di lavoro in un modo cosi straziante che mi ha lasciato turbato. Oltre ad essere un collega di lavoro (12 anni insieme), è stato da me contattato, per il tramite del fratello già Cursillista, di venire a fare l’esperienza del Cursillos. Una famiglia credente e praticante; la moglie era anche catechista; i figli frequentavano l’azione cattolica. Penso che quanto e successo a loro abbia influito anche sulla loro Fede. Speriamo che sia solo un momento di rabbia.
Quando è successo l’incidente, io ero in ferie, e dell’accaduto sono venuto a conoscenza da mia figlia che per il periodo estivo lavorava nella stessa mia fabbrica. In un primo momento non mi voleva dire niente sapendo che io lo conoscevo benissimo e che di lui avevo una buona opinione. Sul lavoro era sempre preciso e rispettoso verso tutti. Era uno dei pochi che con il suo comportamento non offendeva nessuno. Scrupoloso nel fare il suo lavoro anzi un po’ pignolo. Tutt’ora mi chiedo, forse per rabbia, che cosa fosse sceso a fare nella macchina. Poi mi consolo pensando che nella Fede noi non sappiamo i disegni del Signore. Tutti noi suoi colleghi siamo rimasti traumatizzati per l’accaduto. Abbiamo cercato, già da subito, di stare vicini ai familiari. Abbiamo anche pregato tutti insieme per loro e per l’anima del nostro amico. Ancora oggi io aspetto che ritorni al lavoro, perché per me è come se lui fosse partito per ferie. Questa è una mia sensazione. Una parola anche per il collega che accidentalmente ha acceso la macchina. Anche lui è un credente praticante, sempre presente alla messa domenicale e non solo, una famiglia tutta impegnata in parrocchia. Mi immagino come stia vivendo questo evento. Sentirsi in colpa per la morte del collega; sentirsi accusato; sentirsi guardato con sospetto. Non vorrei essere al suo posto. Di tutto ciò che è successo mi rimane solo la convinzione che ognuno di noi deve essere sempre pronto, con la coscienza pulita perché come è scritto nella 1° lettera ai tessalonicesi: “ Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte.”